La speranza di ogni specie nel nome di Francesco
Se Papa Francesco I giunge “dalla fine del mondo” sarebbe bello che la scelta del suo nome indicasse un nuovo inizio. Dal Cantico delle creature fino alla Predica agli uccelli (… et venne fra Cannaia et Bevagni. E passando oltre con quello fervore, levò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in su’ quali era quasi infinita moltitudine d’uccelli. E entrò nel campo e cominciò a predicare alli uccelli ch’erano in terra; e subitamente quelli ch’erano in su gli arbori se ne vennono a lui insieme tutti quanti e stettono fermi, mentre che santo Francesco compié di predicare…) celebrata dalla pittura di Giotto nella Basilica Superiore di Assisi, la parola di San Francesco accarezza tutti i viventi. Non solo i poveri e gli umili, ma pure gli animali, le piante, il sole, l’acqua e il fuoco, assieme a nostra sorella morte corporale, da cui nullu homo può scappare. Ma è ammansendo con le buone maniere il temuto lupo di Gubbio, e persuadendo la città a nutrirlo, che il Santo a cui sembrano ispirarsi i primi passi vaticani di Jorge Bergoglio gettò le basi dell’incontro fra specie, preziose una all’altra e legate da indispensabile fratellanza.
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Si, preghiamo anche noi che finalmente la Chiesa sara piu pronte
a difendere i diritti di tutti gli animali.
Il Vecchio Testamento e pieno di sacrificii di animali.
Non sara colpa del nuovo Papa, pero la destruzione di piu di 300 alberi
della foreste vecchia tropicale nel Brasile per creare spazio per tutti
i Fedeli al occasione della visita del Papa in Brasile non sembra essere di buono augurio. Ci vorebbe veramente un movimento mondiale di gente potentissime per salvare quel che si puo. Preghiamo.
Suzanne