Gli uomini che combattono per gli orsi della luna – da Repubblica sera
La Animals Asia Foundation, creata nel 1998 dall’inglese Jill Robinson per contrastare le abominevoli fattorie della bile cinesi e vietnamite, dove gli orsi della luna (così chiamati per il collare bianco che adorna il manto scuro) vengono intrappolati e torturati a vita per l’estrazione dei succhi gastrici, ha più che mai bisogno di sostegno. 350 finora, grazie a delicati accordi con i governi, gli animali salvati dalle gabbie anguste come bare, accolti nel santuario di Hong Long e in quello vietnamita, quest’ultimo però oggi sotto sfratto. Infatti, a causa di una campagna ostile condotta dal direttore del Parco nazionale di Tam Dao, dove il rifugio sorge, a ottobre il locale Ministero per la Difesa ha emanato un’ordinanza che imporrebbe un rapido trasloco dei 104 orsi ospiti.
Se per allestire la struttura Animals Asia – che ha il suo quartier generale a Hong Kong e uffici in Australia, Cina, Germania, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti, con uno organico di 270 lavoratori – ha investito circa due milioni di dollari, la maggior gravità della decisione, contro cui è stata lanciata una petizione internazionale http://www.orsidellaluna.org/2012/10/fermiamo-la-chiusura-del-moon-bear-rescue-center-in-vietnam/, sta nel messaggio, che si pone contro la grande azione pratica e educativa condotta in questi anni. Benché vi siano ancora moltissime fattorie della bile in attività e migliaia di orsi prigionieri, grazie all’impegno della Fondazione in Cina ne sono state chiuse 43, e 31 province dichiarano adesso con orgoglio di aver abolito un’usanza tanto barbarica quanto inutile: il prodotto, infatti, viene commercializzato in uno shampoo e in altri elaborati puramente voluttuari.
Ma non si limita agli orsi l’opera di questa formidabile associazione, in lotta per creare nuove consapevolezze sul ruolo degli animali da compagnia (in diversi paesi asiatici cani e gatti vengono mangiati, dopo essere stati scuoiati vivi), progetti dedicati al benessere e allo sviluppo umano attraverso il rapporto con le altre specie, portando avanti battaglie anche attraverso un’attenta informazione. E’ difficile rimanere indifferenti di fronte alle olimpiadi cinesi con gli animali in lizza, costretti a colpi di rostro o di bastone a boxare, camminare su una corda, sollevare pesi, come pure inorridisce il taglio delle corna di cervo per poterne sorbire il sangue fresco. Tuttavia, accorti dossier sugli allevamenti occidentali, la denuncia di tante nostre brutali consuetudini, ci invitano a ricordare che siamo forse più discreti, ma non così migliori.
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