Il Camerun schiera l’esercito per difendere gli elefanti – da Repubblica sera
Sembrava che il 2011 fosse stato l’anno peggiore di sempre per elefanti e rinoceronti africani, sterminati dai bracconieri in cerca d’avorio. Invece il 2012 si è chiuso addirittura con l’esercito del Camerun costretto a rafforzare in modo drastico l’intervento in difesa dei pochi pachidermi sopravvissuti nella regione, ridotti sembra al 20% della popolazione rispetto a poche stagioni fa: solo nel Bouba Ndjida National Park si calcolano 480 abbattimenti recenti. L’impegno militare stabilito dal governo di Yaoundé risale al mese di marzo, ma nei giorni scorsi si è parlato di un dispiegamento di forze eccezionale; 600 soldati aiutati da elicotteri. Questa strage di pachidermi è perpetrata da banditi che si spostano anche a cavallo, dotati di armi micidiali e capaci di rifugiarsi rapidamente in Chad o in Sudan; si aggiunge alla vergogna della caccia grossa per diporto, praticata da ricchi occidentali e non solo con la compiacenza di molti governi africani, responsabile della morte di tante magnifiche specie.
C’è chi individua la Cina come principale destinatario dell’avorio illegale (considerata tra l’altro la crescente presenza di cinesi in Africa, oggi circa un milione di individui) assieme a Thailandia ed Egitto: paesi che non rinuncerebbero a un artigianato considerato di lusso, che ha ancora un suo mercato internazionale perlopiù illegale. Purtroppo la Convenzione di Washington sulle specie protette non è sufficiente ad arginare dappertutto il traffico di zanne di elefante e corni di rinoceronte, che pone queste specie a serio rischio di estinzione.
Al pari delle pellicce e di altre brutture realizzate attraverso insensata brutalità su esseri viventi, l’avorio dunque non va mai acquistato. In Italia ne è oltretutto vietato il commercio, in nome delle leggi del 7 febbraio 1992 n.150 e del 13 marzo 1993 n.59 derivate dal recepimento della suddetta Convenzione, eccezion fatta per l’avorio importato prima del 1989, regolarmente registrato e considerato antico. Per principio, meglio non comprare nemmeno quello.