Inserzioni pericolose – da Repubblica sera
“Cani e gatti di qualsiasi razza cercasi”, “Prendo anche meticci, ritiro gratuito a domicilio”, “Cerco gatti non sterilizzati, maschi e femmine”, “Cani di piccola taglia in regalo, grazie”: c’è chi desidera fare incetta di randagi. Perché? Basta guardare fra i piccoli annunci dei giornali specializzati o sul Web per trovare inserzioni sinistre. Infatti, chi può desiderare in gran numero quegli stessi animali di cui traboccano canili e rifugi, e che gli stessi volontari faticano a sistemare con ogni scrupolo? Pre affidi e post affidi, valutazioni a monte e controlli dopo l’assegnazione, sono per fortuna l’unico metodo contemplato da gruppi seri che qualche volta passano pure per rompiscatole. Dall’altro lato, la disponibilità di ignoti, gli appelli per raccogliere più esemplari che si riesca, variano nel tempo. Cambiano i numeri di cellulare, la formulazione delle richieste, ma in definitiva sembra che circoli parecchia gente avida di randagi. L’esperienza mette spesso in allerta chi cani e gatti cerca di salvarli davvero, così sui siti specializzati o via facebook circolano informazioni riservate alla rete animalista: non affidate più al tale perché poi li abbandona, mentre la tale li raccoglie per consegnarli al fidanzato che li sevizia e il talaltro chiede sempre maremmani per metterli a catena corta, e così via. In questa carrellata di amenità non manca il sesso con animali, in genere abbinato al sadismo.
Quando si chiama uno di questi misteriosi inserzionisti per ottenere spiegazioni si rimediano male parole oppure la comunicazione viene interrotta. Ma perché allora queste persone raccoglierebbero meticci, per farne cosa? Possiamo ipotizzare commerci, pelli, carne, lotte, sperimentazione, deviazioni umane, ma è un campo che gode ancora di considerazione troppo marginale da parte degli inquirenti. Refrattari persino a indagare sul dilagante fenomeno delle adozioni all’estero. Senza certo dubitare della generosità del singolo turista che s’innamora del cagnolino italiano e fa di tutto per portarlo con sé in adozione offrendo completa trasparenza. Parliamo piuttosto dello svuotamento di intere strutture, municipali o convenzionate soprattutto con i piccoli e medi comuni: nella migliore ipotesi per liberarsi di un problema, questi ultimi stipulano accordi con associazioni spesso straniere e specializzate nell’espatriare animali in massa. Senza però fornire alcuna reale possibilità di riscontro circa la loro destinazione: solo rassicurazioni a parole e qualche fotomontaggio.
ma tutte queste richiesta non dovrebbero essere controllate da chi si preoccupa per legge del benessere degli animali?