La Brambilla scatena la campagna col cane e guida il Pdl a caccia del voto animalista

  Meticcio o di razza, il cane irrompe nella campagna elettorale. Poiché l’Italia dà segno di amare gli animali, da Berlusconi fino a Monti e Bersani i leader si assoggettano al cucciolo in grembo. Ma nessun politico è preparato a raccogliere consensi in nome delle altre specie quanto Michela Vittoria Brambilla, così la consegna della meticcia Vittoria al Cavaliere corona tre anni di inesausto impegno nella costruzione di una credibilità zoofila. A dispetto della linea del Pdl, vicino a cacciatori, armieri (si disse che Berlusconi voleva nominare l’amico Ugo Gussalli Beretta ambasciatore negli Usa), case farmaceutiche, la Brambilla ha conquistato la fiducia di associazioni civiche come Lav, Enpa, Lega del Cane, Oipa, che un anno fa si sono riunite con lei, unica politica in carriera dello schieramento, nella Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente.
 ”Insieme, abbiamo ottenuto risultati come far salire i cani sui treni” dice Carla Rocchi, presidente Enpa. Quindi, seppur contestata da gruppi e attivisti indipendenti, la Brambilla contribuisce a sollevare l’attenzione contro Green Hill, l’allevamento dei beagle destinati alla sperimentazione. E organizza simposi sulla scelta vegetariana, malgrado le trascorse attività imprenditoriali personali nel ramo della compravendita del pesce (l’ultimo adempimento cui presenzia nel Gruppo Sal, che insieme alla Sotra Coast International la colloca nel commercio di prodotti freschi della pesca, risale all’ottobre 2010). “Non è possibile dire di amare gli animali, e poi mangiarli” scrive però nell’autobiografia “Manifesto animalista” (Mondadori).
 ”Abbiamo obiettivi importanti” dice Gianluca Felicetti, presidente Lav. “Tra noi non è una figura politica, solo presidente dell’associazione Leidaa.” Discussa quest’ultima, per la verità, da esposti e denunce circa la gestione del canile di Lecco, dichiarato non a norma nel luglio scorso. “Ci ha colpiti la sua indisponibilità al confronto,” osservano i contestatori, mentre Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani, aggiunge: “Partecipai con entusiasmo al suo primo tavolo di lavoro, poi però le società ittiche, pare finanziate dal suo governo, e il legame con un partito così vicino a cacciatori e case farmaceutiche, mi hanno allontanato.”
  Nei giorni scorsi la Federazione ha lanciato Io voto con il cuore, campagna e raccolta firme per sottoscrivere un programma aperto a candidati di ogni partito. “Ho sempre collaborato con Lav e Enpa: adesso sono confederati, si parla con il gruppo,” dice Silvana Amati del Pd, fra gli aderenti. C’è chi ipotizza sia il preliminare per la nascita, più in là, di un partito animalista alleato alla destra. “Sciocchezze,” commenta la Rocchi “vogliamo creare una lobby.” Intanto, Berlusconi compensa la candidatura della Brambilla capolista alla Camera in Emilia Romagna con quella al Senato di Giovanardi, paladino di circhi e vivisezione.

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