E’ una domenica di aprile in Canada; a Edmonton, vicino Alberta, le sorelle Samara e Krymzen Sunshine, nove e dieci anni, giocano con lo slittino presso le rive del fiume North Saskatchewan. Per parecchi metri fino al bordo dell’acqua le sponde sono coperte da neve e ghiaccio; d’improvviso le bambine perdono il controllo del toboga e finiscono sull’argine, mentre la gelida crosta si spezza. Dal ponte, dove sta camminando con la moglie, il figlio appena nato e il meticcio Rocky – metà labrador e metà husky – Adam Shaw sente le grida disperate di Miranda, madre delle piccole.

 Il tempo di precipitarsi giù ma Samara e Krymzen sono già risucchiate dalle acque. Senza esitare Adam si sporge sul greto, afferra Krymzen e con qualche sforzo riesce a issarla sul ghiaccio. Samara però è trascinata al largo dalla corrente e si dibatte terrorizzata. Esortato dal padrone, Rocky si tuffa e nuota verso la bambina. La raggiunge dopo difficili manovre fra i lastroni; è esausta, prossima all’assideramento. Altri due minuti, dirà poi il dottore, e sarebbe morta. Ha tuttavia la lucidità di afferrarsi alla pelliccia di Rocky, il quale, richiamato da Shaw, inverte la rotta portandola in salvo.

 Un festeggiamento presso la centrale dei pompieri consegna qualche giorno dopo un caschetto onorifico a Adam e un osso gigante a Rocky: il comandante Ken Block sottolinea che senza l’intervento di una squadra tanto coraggiosa per le sorelline non ci sarebbe stato scampo.